Quando ho iniziato a insegnare Informatica, subito dopo il diploma nel 1998, non avrei mai immaginato che dopo 27 anni sarei stato ancora così innamorato del software e delle persone che lo creano. Quello che è iniziato per necessità, creando un semplice sito web per la mia scuola, si è trasformato in una passione che mi guida ancora oggi nell’aiutare i team a scrivere software che renda davvero felici gli utenti e faccia prosperare le aziende.
Credo che il buon software nasca da buoni team, e ogni team ha bisogno dell’ambiente giusto per fiorire. Il mio percorso da sviluppatore a coach mi ha insegnato che la tecnologia è solo lo strumento - sono le connessioni umane, la comunicazione chiara e gli obiettivi condivisi che creano risultati straordinari. Come sviluppatore, quello che amo di più è testare e modernizzare il codice legacy, non solo perché migliora i sistemi esistenti, ma perché permette ai team di riguadagnare possesso della loro professionalità e riprendere a innovare senza paura.
Sono sempre stato attratto dal “perché” delle cose. Che io stia leggendo saggi di psicologia e sociologia, divertendomi con la filosofia, o approfondendo tecniche di comunicazione, esploro costantemente cosa fa funzionare meglio me stesso, le persone e le organizzazioni. Questa curiosità ha plasmato il mio approccio al coaching: non sono un mero facilitatore di eventi, aiuto i team a capire se stessi e gli altri (osservando, e mandando oscuri segnali…).
Quello che i miei colleghi notano spesso è che porto credibilità tecnica con genuina empatia. Avendo scritto codice per molte industrie diverse, capisco le frustrazioni quotidiane che affrontano gli sviluppatori. I miei studi sull’ascolto attivo e l’analisi transazionale mi aiutano a creare quella sicurezza psicologica dove le frustrazioni possono essere affrontate in modo costruttivo.
Sono il tipo di persona che co-fonda conferenze non per il riconoscimento, ma perché credo genuinamente nel valore del costruire comunità. Organizzo eventi, scrivo articoli e parlo ai meetup perché amo condividere le cose che scopro.
Ho lavorato con più di 80 team tra banche, startup e aziende di diverso tipo, e quello che mi entusiasma non è spuntare caselle sugli eventi “aggiail”, ma vivere quei momenti in cui team e aziende “fanno click”, cambiando approccio. Quando gli sviluppatori iniziano a collaborare invece di competere. Quando gli stakeholder iniziano a fidarsi del processo. Quando tutti si rendono conto che stanno costruendo qualcosa di significativo insieme.